"Gli studenti, anche i più giovani, rappresentano spesso l’avanguardia tecnologica all’interno della scuola, grazie alla loro capacità di utilizzare le opportunità offerte da smartphone, tablet e altri strumenti che consentono la connessione costante in rete.Tuttavia alla capacità tecnologica non corrisponde spesso eguale maturità nel comprendere la necessità di difendere i propri diritti e quelli di altre persone, a partire dagli stessi compagni di studio. I giovani devono essere consapevoli che le proprie azioni in rete possono produrre effetti negativi anche nella vita reale e per un tempo indefinito." - tratto dal Vademecum "La Scuola a Prova di Privacy" del 2016 - Garante Protezione dei Dati Personali

Numerosi Istituti stanno segnalando anche al sottoscritto in qualtià di DPO designato, l'emersione, con una frequenza allarmante, di episodi di errato utilizzo degli strumenti informatici da parte degli studenti, anche di fasce di età preadolescenziale.

Proprio questa mattina, nella cronaca, l'Ansa (http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/stili_di_vita/2019/12/04/adolescenti-piu-insonnia-dasmartphone-e-cyberbullismo_07dfadb1-93cf-4f9e-8066-30dcd189752b.html) ha pubblicato l'esito di un'indagine condotta tra 2018 e 2019 il cui esito ha restituito una riduzione dell'età nell'uso di social media e smartphone:

- il 60% ha ricevuto uno smartphone (proprio) a partire dai 10 anni, ma

- il 28% ancora prima di tale età

- il 54% ha iniziato ad usare socials dagli 11 anni, ma

- il 12% ha iniziato prima dei 10 anni.

Tuttavia, a questa crescita digitale, non è corrisposta in maniera adeguata la cultura della protezione del dato personale e del rispetto del prossimo, con conseguente incremento di casi di cyberbullismo e reati di diffamazione online, oltre ad altri problemi in grado di incidere sulla qualità della vita scolastica (insonnia, risvegli notturni, sentirsi in vetrina e psicologicamente dipendenti dal giudizio altrui).

Come già suggerito dal Garante per la Protezione dei Dati Personali, nel vademecum del 2016, è fondamentale e di cruciale importanza "prestare attenzione ai comportamenti anomali sui social network e sui servizi di messaggeria istantanea o siti di comunicazioni anonime" e "se si diventa vittime di commenti odiosi, cyberbullismo, sexting o altre ingerenze nella propria vita privata, non bisogna aspettare che la situazione degeneri ulteriormente": il Garante si rivolge agli studenti (ma il suggerimento è valido per chiunque) ed indica che "occorre avvisare subito compagni, professori, famiglie se ci si rende conto che qualcuno è insultato o messo sotto pressione da altri studenti o sconosciuti." In caso di violazioni è bene segnalare immediatamente il problema all'Istituzione Scoalstica, al Garante della Protezione dei Dati ed alle Autorità.

E' anche possibile per qualsiasi componente della Scuola (Studenti, Famiglie, Personale) rivolgersi al DPO/RPD in quanto nello svolgimento dei propri compiti è punto di contatto anche rispetto agli Interessati e coopera con l'Autorità in ragione della comunicazione della nomina al Garante.

Con i miei più cordiali saluti

Il DPO/RPD

Gabriele Carazza

Avv. Gabriele Carazza

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